Abbiamo visto nei post precedenti che cos’è la forza interiore e come sfruttarla nella carriera professionale o nello studio. Ma come possiamo utilizzarla al meglio nella vita di tutti i giorni?

Le persone che posseggono forza interiore non si agitano di fronte alle avversità e riescono ad affrontare i problemi con calma e lucidità. Di contro, le persone sensibili, fragili e ansiose, non riescono a sfruttare la propria forza interiore e si fanno sopraffare dalle emozioni, invece di affrontarle con risolutezza.

La vita quotidiana ci pone in ogni momento nuove sfide e decisioni da prendere. Se partiamo da questo presupposto, potremmo farci sopraffare dal pensare che la vita è difficile e complicata. Ma invece si tratta solo di allenarsi ad affrontare le problematiche e prendere decisioni. In fondo, siamo stati tutti bambini, e ricordiamo il periodo in cui le decisioni venivano prese al posto nostro (addirittura su cosa mangiare e come vestirsi). E così come abbiamo imparato a scegliere come pranzare o con quale abbigliamento uscire di casa, possiamo anche trovare la forza per prendere qualsiasi decisione. E’ solo un fatto di allenamento e di calma. Sbagliare è umano, ed imparare dagli errori è la chiave per poter essere sempre più indipendenti nelle proprie scelte, farle in maniera consapevole e riuscire a prendere le decisioni giuste che non ci facciano più sbagliare.

“Allenate la vostra calma e lucidità nel prendere decisioni, perché è una chiave per poter affrontare l’inaspettato che la vita quotidiana vi propone. E più sarete allenati, più lucidi sarete e più forza interiore avrete per affrontare qualsiasi situazione.”

Oltre ai consigli già dati…

Nei post precedenti abbiamo già visto consigli utili per allenare la forza interiore, che riassumiamo qui:

  • Credete in se stessi
  • Vivete il presente
  • Circondatevi di persone che vi danno positività
  • Trovate un vostro spazio
  • Fate quello che vi fa stare bene
  • Datevi nuovi obiettivi

Oltre queste idee per alimentare la vostra forza interiore, vi proponiamo anche di allenare la vostra calma e lucidità nel prendere decisioni, perché è una chiave per poter affrontare l’inaspettato che la vita quotidiana vi propone. E più sarete allenati, più lucidi sarete e più forza interiore avrete per affrontare qualsiasi situazione.

  • Decidete, decidete, decidete: non siate pigri! Partite dalle piccole decisioni. Cosa mangiare, come vestirvi, dove andare. Non fatevi convincere facilmente e non delegate ad altri. Se partite da queste piccole scelte, pian piano il vostro senso critico (e il vostro conoscere conoscere voi stessi e i vostri gusti) aumenterà e col tempo saprete riconoscere al volo quello che volete e quello che non volete.
  • Qualcuno vi convince sempre? Ascoltatelo! Cercate di capire come fa a convincervi, quali ragionamenti, quali proposte vi fa o quale modo di fare ha nei vostri confronti. Imparerete a conoscervi, perché saprete quello che vi convince, e imparerete quali fattori vengono presi in considerazione per prendere le decisioni che vi convincono.
  • Non vi sentite in grado di prendere una decisione? Non abbattetevi e chiedete! Coinvolgete le persone che secondo voi hanno più conoscenza in materia, ascoltatele per capire come prendono decisioni e prendere spunto per imparare nella materia in cui non vi sentite preparati (se c’è bisogno, prendete appunti…non abbiate paura di dimostrare che non sapete! Meglio non sapere, che far finta di sapere e poi prendere la decisione sbagliata!)
  • Quando sentite di aver preso la decisione sbagliata e di non poter tornare indietro, cercate di pensare “ma non c’è veramente una via alternativa?”, inoltre potete pensare a quanto di positivo vi ha portato la vostra scelta e infine potete pensare a quanto di sbagliato vi ha portato, in modo da non ripetere l’errore in futuro!

Questi sono solo alcuni spunti, che vi potranno servire nella vita di tutti i giorni per affrontare le decisioni, una delle chiavi per avere forza interiore in tutti ciò che fate. Essere contenti delle proprie scelte, o almeno non criticarle continuamente, è utile per vedere positivamente se stessi e il futuro che ci attende. Perché saremo fiduciosi in noi stessi e nel fatto che sapremo fare le scelte giuste.

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Nel post precedente “Che cos’è la forza interiore?” abbiamo dato una definizione, mentre nel post seguente abbiamo visto come può essere utilizzata nella carriera professionale. Ma nello studio, è utile la forza interiore? E come può essere utilizzata?

Durante il corso di studi possono capitare momenti negativi che portano alla mancanza di fiducia in se stessi. A volte si pensa anche di abbandonare gli studi. Magari perché si è ripetuti un esame svariate volte, oppure una materia proprio non riusciamo a seguirla. O ancora, perché pensiamo proprio di aver sbagliato corso di studi.

Durante gli anni scolastici ed accademici i maestri e poi i docenti sono i primi a dare l’esempio di forza interiore, partendo dall’essere sempre disponibili ad aiutare gli alunni, nonostante alcune giornate non siano delle migliori.
L’atteggiamento con cui si affronta lo studio è, quindi, una caratteristica che si impara in aula (oltre che in famiglia e tra amici), osservando e facendo propria la passione con cui i professori aiutano gli studenti a suscitare curiosità verso la cultura, in tutti i suoi aspetti.

Oltre all’esempio dei docenti, se sopraggiunge un periodo di negatività nei confronti dello studio, possiamo ricorrere agli strumenti che abbiamo visto nel post “Che cos’è la forza interiore?” e rappresentarli nello scenario scolastico:

  • Ritrovare la propria autostima, il credere in se stessi.
    Non riuscite ad avere esito positivo ad un esame? Prendetevi tutto il tempo necessario per prepararvi meglio. Concedetevi il tempo, e, se necessario, distogliete l’attenzione da quella materia per un attimo, preparandovi magari per esami verso i quali vi sentite più a vostro agio: riprendete fiducia in voi stessi attraverso le materie che conoscete. Non è il corso scolastico giusto per voi? Ripensate alle motivazioni che vi hanno spinto alla scelta…e se non siete ancora convinti…cercate un corso che vi stimoli di più, scegliendolo in modo accurato e imparando dall’errore che avete fatto in passato.
  • Vivete il presente. Siete accecati dalla negatività? Rimanete con i piedi per terra e siate pratici: cercate un metodo migliore di studio e non lasciatevi prendere dalla disperazione. La soluzione è a portata di mano…forse al momento non riuscite a vederla.
  • Circondatevi di persone che vi danno positività. Attingete dalla loro bravura nelle materie, dalla passione che mettono nello studio e nella forza che hanno quando capita un momento negativo. La loro influenza vi farà sicuramente meglio di persone che continuano a parlarvi negativamente dei professori e delle materie che seguono
  • Trovate un vostro spazio, per capire quello che volete dal vostro studio. Per tracciare il vostro percorso futuro. Anche un pò per sognare (ma non troppo…siate sempre pratici!) quali successi potrete avere se supererete tutti gli esami e otterrete quel certificato che tanto state agognando.
  • Fate quello che vi fa stare bene. Se proprio oggi non riuscite a leggere, ma volete vedere un film o un video, provate a vedere qualcosa che sia inerente alla materia che state studiando. Cercate stimoli e punti di vista nuovi. Fate leva su quello che vi piace e pensate a come usare la vostra passione per imparare anche la materia più difficile che esista.
  • Datevi nuovi obiettivi e competete con voi stessi. Vi sentite i migliori in una determinata materia? Dimostratelo tenendovi sempre in allenamento, prefiggendovi degli obiettivi e raggiungendoli sempre…magari in un tempo sempre minore. Stimolate la vostra bravura con nuovi orizzonti e trovate nuove soluzioni per essere preparati ad ogni possibile domanda o esame che vi si pone davanti.

La forza interiore, come ogni Soft Skill, si può allenare, e nessuno meglio di voi stessi può sapere quali sono i vostri obiettivi, cosa siete in grado di fare e in quale materia siete bravi. Nei momenti negativi, trovate il tempo per ritrovare le energie e affrontare gli ostacoli che vi si pongono davanti…e, se vi sentite ancora senza forze, pensate che è vero che “non si finisce mai di imparare”…il che vuol dire che abbiamo tutti ancora almeno un esame da superare!

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Una persona è brava negli studi, un’altra eccelle come imprenditore, un’altra ottiene il successo professionale sul lavoro come dipendente, un’altra decide di fare la mamma a tempo pieno, ecc. Abbiamo solo un cervello. E nello stesso nostro cervello convivono felicemente Skills Tecniche e  Soft Skills.

Sul lavoro le Technical Skills (oggi sono al top le tecniche di Project Management, i big data, la programmazione e l’intelligenza artificiale, la security) sono certamente importanti e addirittura indispensabili, ma da sole non sono sufficienti per assicurare alle persone il successo al quale aspirano. Per eccellere nel proprio ruolo lavorativo è necessario avere qualcosa in più rispetto alle skills tecniche. E molte ricerche in ambito lavorativo dimostrano che le Soft Skill, come ad esempio la disposizione dei soggetti a lavorare con gli altri, a comunicare chiaramente e a risolvere problemi, sono essenziali per la riuscita lavorativa.

Fino a poco tempo fa si riteneva che compito della scuola fosse di accompagnare i ragazzi, i giovani, all’acquisizione di conoscenze (magari apprese solo grazie all’esercizio mnemonico che richiede fra l’altro costanza, programmazione e assiduità nelle ripetizioni di quanto si desidera apprendere), di capacità analitiche e critiche. Anche se quest’ultime sono state messe in soffitta da molto tempo, nella scuola si cerca almeno di formare giovani capaci di esercitare il loro pensiero e le loro scelte in maniera responsabile. Ma per arrivare a quest’obiettivo si frappongono oggi molti ostacoli perché gli studenti, a partire dalla scuola primaria, sono sottoposti ad una miriade di messaggi e stimoli non facilmente interpretabili dalle istituzioni classiche, famiglia, scuola, gruppi sociali… Non si fa a tempo a capire una moda, un orientamento comportamentale suggerito dai social, che subito ne appare un altro, più potente dei precedenti, ma particolarmente conciliabile solo con la mente libera e aperta dei nativi digitali.

Le domande che quindi ogni docente dovrebbe farsi quando si preparano a trasferire agli studenti delle capacità trasversali o delle Soft Skills sono:

  • Com’é organizzato il lavoro di apprendimento: prevede dei momenti di lavoro in gruppo?
  • Ci sono dei momenti in cui la comunicazione risulta particolarmente importante?
  • Esistono attività che prevedono l’utilizzo di abilità creative o di pensiero associativo?

Certamente, a partire da queste domande, il docente si accorgerà come gli studenti si differenziano in termini di Soft Skills. A chi piace lavorare da solo, il lavoro con gli altri, in gruppo, non interessa. Il soggetto deve essere trascinato, ma farà fatica. Anche i più socievoli potrebbero fra l’altro far fatica a lavorare da soli. Hanno bisogno di chiacchierare in maniera continua. Ad esempio, il loro bisogno innato di parlare (che cozza contro le regole della classe, il silenzio, l’attenzione, il rispetto delle principali regole della comunicazione) può tuttavia essere compreso e guidato.

Oggi si riconosce che questo compito di accompagnamento della scuola, così decisivo per il futuro delle persone giovani, ha molte falle in se (nell’organizzazione didattica, nella preparazione degli insegnanti) ed è aggravato da una mancata e reale strategia di uscita dalla scuola secondaria che valorizzi il giovane e le sue potenzialità in previsione dei futuri impegni universitari o lavorativi.

D’altra parte anche per gli imprenditori si pongono le medesime domande dei docenti. Chiaramente tali domande sono contestualizzate ai loro bisogni in termini di produzione, della ricerca d’identità lavorative adatte al lavoro, di professionalità e soft skills. L’imprenditore ha quindi:

  • “bisogno di venditori che abbiano iniziativa per avviare nuove relazioni con il mercato”
  • “la necessità di personale nella Ricerca di nuovi prodotti che lavori con spirito innovativo
  • “bisogno di personale adatto ai ritmi incalzanti
  • “la necessità di individuare soggetti dotati di resistenza fisica e allo stress
  • “bisogno di giovani talenti digitali, smart, …”

Le Technical Skills (strumenti efficaci per realizzare un compito, un’attività) di coloro che escono dalle scuole, dalle università devono pertanto essere integrate con le competenze trasversali per migliorare produttività.

Quest’ aspetto “umano” dell’organizzazione influisce da sempre sulla capacità delle imprese di avere successo. Per concludere la similitudine proposta tra le Soft Skills richieste nello  Studio e nel Lavoro si faccia l’esempio del Time Management, cioè la capacità di utilizzare il tempo a disposizione in maniera efficace al fine di chiudere le attività entro il termine stabilito.

Esempio di comportamenti osservabili di Time Management:

A scuola, lo studente: Sul lavoro, il lavoratore:
Arriva in tempo e preparato per iniziare l’attività didattica Rispetta gli orari di entrata
Finisce il compito in classe nel tempo indicato dal docente Termina le sue attività nel rispetto delle indicazioni imprenditoriali. Non lascia il lavoro indietro
Nello svolgere i compiti organizza efficacemente il tempo a disposizione. Rispetta i tempi di apprendimento che sono assegnati Sa capire quali sono le attività più urgenti da eseguire e lascia in fondo i compiti meno urgenti e più routinarie
Pianifica lo studio, registra gli appuntamenti della sua vita privata, cercando di non arrivare sempre all’ultimo momento per compiere quanto gli è richiesto Pianifica le sue attività con un’agenda condivisa con l’organizzazione rispettando con puntualità gli appuntamenti che fissa, i meeting ai quali partecipa con i clienti e i collaboratori

Conclusione

Sbagliare un compito a scuola può avere effetti negativi e circoscritti. Lo studente può sempre rimediare. Arrivare tardi a scuola è una cattiva abitudine che si può ancora correggere. D’altra parte è noto che anche avere dei buoni voti a scuola, in materie tecniche o in aree ostiche come matematica, fisica, ecc. non ha nessuna relazione con il fatto che lo studente, in futuro, potrà comunicare in maniera efficace con i colleghi, il capo e i clienti. Le debolezze in termini di Soft Skills sul lavoro (ad esempio, per un lavoratore non essere mai puntuale, rifiutarsi sempre di ascoltare i clienti, rimandare le consegne, ecc.) portano a una regola oramai nota nell’ambito delle Risorse Umane: si assume per competenze tecniche e si licenzia per soft skills.  

Le Soft Skills accompagnano poi ogni momento dello sviluppo delle persone, arrivando anche a essere indispensabili nello sport, nelle attività ludiche e culturali. Le Soft Skills sono inoltre decisive nelle relazioni familiari, nei rapporti con il proprio partner, con i propri colleghi e amici.

Per questo bisogna conoscerle sempre meglio e utilizzarle con efficacia.

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Se la forza interiore secondo il modello SkillView® appartiene alle persone resilienti, come abbiamo visto nel blog post “Che cos’è la forza interiore?”, questo aspetto del carattere può essere uno strumento utile nella carriera professionale.

Le persone resilienti riescono ad affrontare lo stress e le problematiche con tranquillità e riflessività, riuscendo a reagire alla pressione con assertività ed esprimendo con chiarezza il loro pensiero.

Questa capacità in ambito lavorativo si traduce nella capacità di lavorare anche in un ambiente molto dinamico, riuscendo a lavorare in maniera rilassata, non scaricando le tensioni sui colleghi e riuscendo a riprendersi velocemente dopo una fase particolare di stress.

La capacità di gestire situazioni stressanti ha molti legami con il concetto di problem solving, capacità richiesta in tutti i ruoli professionali, che permette di essere utile nel team di lavoro al quale si appartiene e costruire un percorso di crescita professionale che si basa sulla fiducia e sulla professionalità che gli interlocutori riconoscono alla persona che ha forza interiore e sa gestire le problematiche e le difficoltà che si presentano.

La forza interiore. Qualcosa da condividere per il bene del team di lavoro.

“Le persone resilienti trasmettono tranquillità e professionalità alle persone con cui collaborano e sono quindi un patrimonio umano inestimabile per le imprese.”

Abbiamo visto nel post precedente che per coltivare la forza interiore ci sono diverse tecniche, dal vivere il presente, al trovare un proprio spazio da dedicarsi, fino a darsi nuovi obiettivi per confrontarsi con se stessi.

All’interno di un team di lavoro, così come è molto apprezzata la condivisione del proprio know-how tecnico, anche la condivisione di Original Skills, come la forza interiore, è un fattore di successo per sè e per l’azienda.

Le persone resilienti trasmettono tranquillità e professionalità alle persone con cui collaborano e sono quindi un patrimonio umano inestimabile per le imprese. Se poi riescono anche a gestire l’ansia e lo stress degli altri, a supportarle risolvendo le problematiche che generano tensione e a condividere le soluzioni trovate all’interno dell’azienda, si apre uno scenario ideale per l’impresa e per i gruppi di lavoro che ne fanno parte, portando un circolo positivo di continuo miglioramento e di rafforzamento della fiducia del personale.

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