Il rendimento nella vita quotidiana
Abbiamo visto cos’è il rendimento, come applicarlo nella carriera professionale e nello studio, ma è utile anche nella vita di tutti i giorni, per prefiggersi e raggiungere obiettivi personali.
Il rendimento è la soft skill che consente di conoscersi a fondo, capire le attività in cui ci sentiamo più bravi e a nostro agio, per poterle portare a termine con successo e facilmente.
Per questo, come abbiamo visto, nella carriera e nello studio bisogna ricavarsi il tempo per riflettere sugli obiettivi che ci prefiggiamo e sui successi che abbiamo avuto, per poter ripetere quegli eventi ed eccellere.
“L’autopotenziamento inizia quindi dalla coscienza dei risultati ottenuti in ogni ambito della propria vita.”
Abbiamo visto che bisogna scoprire la propria strada e non seguire i modelli standard, dal momento che la strada tracciata da altri può non essere la migliore per noi…proprio perché è stata la migliore per qualcun altro. Il consiglio migliore è quello di ascoltare le proprie emozioni e ricordarsi i momenti in cui ci siamo sentiti veramente felici e sicuri mentre raggiungevamo un obiettivo…e proseguire nelle attività che ci hanno portato a quei momenti e quelle sensazioni durante il successo.
Nella vita quotidiana, quindi, un secondo consiglio che sentiamo di dare è quello di non seguire la mentalità del gruppo; non volersi omologare agli altri o emularli per sentirsi accettati o ben voluti. Bisogna solo ascoltare se stessi e le proprie emozioni, e non farsi influenzare dalle emozioni altrui. Come abbiamo visto nel caso della soft skill dell’empatia, è giusto immedesimarsi nei panni degli altri per capirne le emozioni…ma è costruttivo capire le persone sono diverse da noi e possono provare emozioni differenti da noi…e per motivi differenti!
Non dobbiamo farci influenzare da facili idealizzazioni, come succede ad esempio nei confronti di persone di successo (come artisti, musicisti, figure politiche etc…). E’ giusto prendere esempio dalle attività che svolgono o dagli obiettivi che raggiungono…ovvero dai motivi per i quali ci hanno colpito…per poter provare anche noi a percorrere nuove strade, e vedere quale strada è giusta per noi.
L’esperienza è la miglior maestra di vita. Non provando non potremo mai avere successi (ed insuccessi) e sentire quelle sensazioni di felicità e appagamento che ci appartengono e che sono il motivo che ci rende vivi.
Abbiamo tutti il diritto di essere felici, e un alto rendimento vuol dire che facciamo qualcosa che ci riesce bene e facilmente…quindi rinforza il nostro essere felici di noi stessi e di quello che facciamo.
Umberto Eco nel 2014 ha scritto un articolo sul diritto alla felicità, in cui spiega perfettamente come la felicità sia transitoria e che non dobbiamo perseguire i falsi miti della pubblicità che la fanno coincidere con una crema rassodante. Scrive “Abbiamo il diritto-dovere di ridurre la quota di infelicità nel mondo”. E noi, avendo un alto rendimento ed essendo felici di noi stessi perché facciamo ciò che ci fa stare bene, possiamo contribuire ogni giorno.
“Abbiamo il diritto-dovere di diminuire la quota di infelicità del mondo”
Umberto Eco “Il diritto alla felicità”