Risultati/sforzi

Il rapporto Risultati/Sforzi lavorativi esprime la capacità dell’individuo di operare con efficacia per conseguire gli obiettivi di lavoro che gli sono assegnati. Tale rapporto valuta gli sforzi lavorativi (qualitativi e quantitativi) che l’individuo mette in campo per realizzare i compiti che gli sono assegnati e per raggiungere i risultati attesi. La competenza di conseguire i risultati assegnati, tramite l’utilizzo efficace delle risorse personali, è connessa alla fiducia e sicurezza che il lavoratore mostra verso le proprie capacità personali (pensare positivo, ad esempio) e tecniche/professionali. Il miglioramento delle competenze tecniche/professionali e comportamentali ottimizza il rapporto sforzi/risultati.

Come si comporta chi ha questa soft skill?

Come detto, ha fiducia nel poter migliorare i risultati ottenuti con i propri sforzi. E’ analitico nel valutare il suo operato e il percorso che ha seguito per ottenerlo, in modo da capire come migliorare il rapporto che lega questi due fattori delle sue attività.

Alcuni consigli

In azienda si usano i KPI (Key Performance Indicator), ovvero quegli indicatori di performance delle attività. Tra questi, sono presenti diversi rapporti, come il CLV (Customer Lifecycle Value), il valore medio di un cliente durante tutto il periodo in cui rimane tale, e il CAC (Customer Acquisition Cost), cioè il costo medio per l’acquisizione di un cliente. Ed esiste anche il rapporto CLV/CAC, che risponde alla domanda “Qual è il valore di un cliente che acquisisco?”. 

Per determinare questi KPI, quindi, bisogna prima porsi la domanda giusta, alla quale vogliamo rispondere definendo un indicatore, e a volte può non prendere in considerazione tutti i fattori, come nel caso del CLV…abbiamo pensato al fatto che un cliente contento possa promuovere i nostri prodotti e servizi, invogliando altre aziende a contattarci? 

I numeri, i rapporti e gli indicatori non sono tutto, ma fanno parte della valutazione che facciamo delle nostre attività, che possiamo anche pensare in modo qualitativo: ad esempio, quando spendiamo qualche ora in più nel contatto con la clientela…saremo fuori dai parametri dell’efficienza operativa, ma abbiamo raggiunto con efficacia il nostro obiettivo di soddisfare e rassicurare dei portatori d’interesse, con cui creiamo una relazione di fiducia.

È importante quindi scegliere bene i nostri indicatori di performance personali, che siano quantitativi, ma anche qualitativi e verificare che siano in linea con quelli aziendali, con quelli dei nostri colleghi…che siano in armonia con la cultura e la mission della nostra organizzazione.

E se anche vi accorgete di aver fatto un grande sforzo per ottenere dei risultati minimi, ripensate al percorso fatto e il risultato sarà grande, perché vi accorgerete delle vostre capacità e dell’esperienza che avete acquisito, che potrete applicare per il raggiungimento del prossimo obiettivo.

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